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giovedì 28 marzo 2024

Attratta dalla vita devota

Per me è una grande gioia constatare che tra coloro che seguono il blog ci sono molte persone che sono attratte dalla vita devota e cercano di impegnarsi nella ricerca della perfezione cristiana. Tra costoro c'è una lettrice le cui edificanti lettere mi confortano e mi incoraggiano nel combattimento spirituale. Le ho chiesto di poter pubblicare alcuni brani delle sue e-mail, ed ella ha gentilmente accettato (è davvero una persona molto fraterna e cordiale). Ho notato con piacere che ha una visione soprannaturale della vita, e ciò lo apprezzo assai. Il suo desiderio è di impiegare il tempo che le rimane da vivere su questa Terra servendo e amando Dio, fine ultimo della nostra esistenza.

Sono molto grato a tutte le persone che hanno accettato il mio invito a pubblicare i propri scritti spirituali sul blog. In questo modo mi aiutano a renderlo più vario e interessante. 

Tempo fa ho rivolto alcune domande a questa pia signora, la quale ha risposto in modo edificante.

- Le tue e-mail sono spesso ricche di unzione spirituale. Da ciò deduco che sei un'anima profondamente innamorata di Gesù. Che cosa provi quando ti unisci a Colui che ami con tutto il cuore e sopra ogni cosa, ricevendo il Santissimo Sacramento dell'Eucaristia?

- Quando ricevo Gesù nella SS. Eucaristia mi sento invasa da una dolcezza indescrivibile e da un Amore profondo e reale. Questo pane celestiale è per me l'unica vera medicina per "ogni male" che dona forza e tanta gioia.

- Tu non sei un'eremita che vive isolata tra i boschi. Vivi nel mondo, lavori in una grande città, dunque sei a contatto con la società. Perché non ti attrae la mentalità mondana?

- La vita mondana non mi attrae perché inevitabilmente allontana dalla vita spirituale. I vizi che la contraddistinguono soffocano sul nascere le virtù cristiane, spegnendo piano piano la luce e la bellezza della nostra "preziosa" anima, per la quale Gesù ha dato tutto se stesso facendosi uccidere e versando tutto il suo Divin Sangue.

- La gente mondana non può darti conforto perché non ti comprende, non condivide il tuo stile di vita raccolto e ritirato, non apprezza gli insegnamenti evangelici. Ecco perché è molto importante avere delle amicizie spirituali con le quali fare edificanti discorsi e scambiarsi reciprocamente conforto e devozione, come consigliato da San Francesco di Sales. È molto difficile trovare delle vere amicizie spirituali?

- Purtroppo è sempre più raro trovare amicizie spirituali basate sul conforto, la condivisione, l'aiuto reciproco e l'affetto sincero in quanto quasi più nessuno vuole portare i pesi gli uni degli altri come una vita in Gesù comanda. Per trovare amicizie così bisogna incontrare belle anime che, amando gli insegnamenti evangelici, mettono in "pratica" l'amore per i fratelli.

- Don Giuseppe Tomaselli nel suo aureo libretto devozionale intitolato "I nostri morti - La casa di tutti", riporta le apparizioni di alcune anime defunte che si sono lamentate di essere state abbandonate in Purgatorio dai cristiani, i quali pregano poco in loro suffragio. Che cosa provi nel constatare che noi che siamo ancora in esilio su questa Terra facciamo poco per aiutare questi nostri fratelli che soffrono atrocemente in Purgatorio?

- In merito a ciò provo tanta pietà. Dopo aver avuto un lutto grave, ho sentito crescere in me il desiderio di pensare quotidianamente alle anime del Purgatorio recitando il Rosario, facendo sacrifici, penitenze, offrendo la SS. Eucaristia e S. Messe per loro. Bisognerebbe fare più apostolato per queste sante anime che tanto soffrono e desiderano raggiungere al più presto la luce e la pace di Dio.

- San Bernardo di Chiaravalle, Sant'Alfonso Maria de Liguori e altri santi affermano che è moralmente impossibile salvare la propria anima senza avere una profonda devozione alla Madonna, poiché la Beata Vergine è la Mediatrice di tutte le grazie, e chi non le è devoto è come se chiudesse il canale delle grazie. Cosa provi nel vedere che nel mondo la Regina del Cielo è poco amata dalla gente?

- Vedere la SS. Madre di Dio non amata come dovrebbe essere, procura in me una sorta di incredulità. Nel senso che non riesco proprio a comprendere tanta ingratitudine verso la Creatura più bella, pura, santa e misericordiosa che esista; con il suo sì alla volontà di Dio ha cambiato le sorti del mondo, donandoci il Salvatore. Lei può e fa tutto per noi perché Gesù a sua Madre non nega nulla. Prega per noi, si preoccupa di noi, placa la Giustizia di Dio evitandoci i castighi meritati con i nostri peccati. Lei ci protegge, ci difende e ci lava con le sue lacrime. Maria SS. ha un grandissimo amore materno per noi, nessuno dovrebbe dubitarne. 

- Tu sai che nutro grande stima nei tuoi confronti, pertanto accetto volentieri consigli e critiche costruttive da parte tua. Hai dei suggerimenti da darmi per migliorare i contenuti dei miei blog? Quali sono i post che preferisci: quelli "battaglieri" contro il modernismo oppure quelli riguardanti la vita devota?

- I tuoi blog hanno sempre contenuti molto interessanti e ben strutturati  e a mio parere non hanno bisogno di miglioramenti. La mia preferenza va ai post di vita devota, pur non disdegnando quelli che combattono il modernismo.

- Tutto il bene che viene compiuto nel mondo è essenzialmente merito di Dio, poiché senza di Lui non possiamo fare nulla di buono. Il Signore non fa mai opere superflue, quindi i miracoli li fa solo quando non c'è altro mezzo per ottenere un risultato, mentre in genere governa il mondo servendosi delle sue creature. Per esempio, in genere attrae le anime alla vita religiosa mediante l'apostolato dei cristiani, non mediante apparizioni soprannaturali. Il vigente Codice di Diritto Canonico autorizza tutti i cattolici a fare qualcosa, secondo le proprie capacità, per favorire le vocazioni sacerdotali e religiose. Coi miei blog cerco di aiutare coloro che si sentono attrarre da Dio alla vita consacrata, e in tanti hanno abbandonato il mondo e sono entrati in vari conventi e anche in diversi monasteri di vita contemplativa. Tu sei una delle principali finanziatrici dei miei blog. Senza il tuo aiuto e di quello di altre persone dal cuore grande non potrei dedicare diverse ore al giorno alla gestione dei siti e a rispondere alle numerose e-mail che ricevo. Pertanto se i miei blog stanno facendo del bene a qualcuno è anche merito tuo e di altre persone pie (purtroppo, non molte). Senza il vostro prezioso aiuto forse avrei dovuto abbandonare tutto ciò già da tempo. Ogni giorno i miei siti ricevono centinaia di visite e molte persone mi dicono che si sentono edificate nel leggere i post che pubblico. Sei contenta che è anche grazie a te se i miei blog sono ancora in vita?

- Certo che sono contenta di questo, perché tutto va a lode e gloria di Dio che deve essere più amato e conosciuto! È importante e naturale per me sostenere un fratello come te che dedica gran parte della sua vita al bene e alla edificazione del prossimo.

Pensiero del giorno

Oh che due gran misteri di speranza e di amore sono per noi la Passione di Gesù Cristo e il Sacramento dell'altare! Misteri che, se la fede non ce ne accertasse, e chi mai potrebbe crederli? Un Dio onnipotente voler farsi uomo, spargere tutto il suo sangue e morir di dolore sovra d'un legno; e perchè? per pagare i nostri peccati e salvare noi vermi ribelli! E poi il medesimo suo corpo, un giorno sacrificato per noi sulla croce, volercelo dare in cibo per così unirsi tutto con noi! Oh Dio che questi due misteri dovrebbero incenerire d'amore tutti i cuori degli uomini. E qual peccatore dissoluto che sia, potrà disperare del perdono, se si pente del male che ha fatto, vedendo un Dio così innamorato degli uomini ed inclinato a far loro bene?


(Sant'Alfonso Maria de Liguori)


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mercoledì 27 marzo 2024

Avviso da Piacenza

Una mia cara amica mi ha inviato gli orari delle prossime celebrazioni in rito romano antico a Piacenza.


Giovedì Santo 28 marzo

18.00 Messa solenne in Coena Domini e spoliazione degli altari (Nos autem)

20.00-23.00 Adorazione e Confessioni nella chiesa di S. Giorgino


Venerdì Santo 29 marzo (Digiuno e astinenza)

7.30 Ufficio delle Tenebre

10.00-12.00 Confessioni in Duomo

16.00 Via Crucis

17.00-18.00 Confessioni in S. Giorgino

18.00 "Messa dei Presantificati" (adorazione della Croce)


Sabato Santo 30 marzo

7.30 Ufficio delle Tenebre

10.00-12.00 Confessioni in S. Giorgino

18.00 Vigilia della Risurrezione, Benedizione del fuoco e del Cero Pasquale, processione del Lumen Christi, canto dell'Exultet, Santa Messa della Vigilia e Vespro


Domenica della Risurezione 31 marzo

9.00 Messa bassa (Resurrexi)

10.30 Messa solenne (Resurrexi)

17.00 Vespro e Benedizione Eucaristica

18.00 Messa bassa (Resurrexi)


Lunedì di Pasqua 1° aprile

18.00 Messa propria (Introduxit)



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Un assassino pentito

Dagli scritti di Don Giuseppe Tomaselli (1902 - 1989), zelante sacerdote salesiano.


Nel novembre del 1967 partivo in macchina da Ancona; feci una visita alla Santa Casa di Loreto, poi una tappa a Recanati per vedere l'abitazione di Giacomo Leopardi e dopo mi spinsi sino a Macerata.

Qui cercai e trovai chi da tempo desideravo vedere: l'uccisore di Santa Maria Goretti, Alessandro Serenelli.

Era ed è tuttora nel convento dei Padri Francescani; non è Frate, ma vive con loro.

Ci scambiammo un abbraccio ed un bacio. Parlammo a lungo.

Guardavo il Serenelli e pensavo: Ecco qui un assassino, che ha dato una Santa alla Chiesa di Dio! È grande la Provvidenza Divina, che dal male sa ricavare il bene!

A diciotto anni, spinto da malvagia passione, crivellò di coltellate il puro corpo di Mariettina Goretti.

Il suo delitto indignò il mondo.

È vero che il Serenelli è stato un assassino, però si è riabilitato con il vero pentimento e la lunga penitenza.

Gli domandai:

- Lei che concetto aveva della Goretti prima ancora di ucciderla?

- Era una santina. Il mio fu un momento di pazzia. Sono tanto pentito del mio delitto. Scontai nelle varie Case Penali; quattro anni mi furono tolti per amnistia e ventisei anni li trascorsi nella cella. Appena uscito dal carcere, andai a gettarmi ai piedi di Assunta, la madre di Mariettina, domandando perdono. Ebbi una dolce visione della Santa, che poi narrai a Roma ai Monsignori prima che la fanciulla fosse santificata.

- Signor Alessandro, non pensi più al passato. Ripari sempre il suo delitto, facendo opere buone e pregando. Le raccomando la Comunione.

- Tutti i giorni mi comunico; e poi ... preghiere, Rosari, visite a Gesù Sacramentato. -

Serenelli è così pentito del suo omicidio, che vuol lasciare un documento ai posteri. Con i piccoli risparmi ha pensato di fare erigere un monumento di marmo « La statua del perdono », raffigurante la giovane Goretti in posizione eretta e lui in ginocchio, ai suoi piedi, implorante perdono.

Un solo delitto commise il Serenelli e per tutta la vita lo sta riparando.

E quelli che hanno le mani macchiate di sangue e non per uno ma forse per più delitti, togliendo la vita ai pargoli, quale pentimento ne hanno e quale penitenza ne fanno?

Per costoro: o dura penitenza e forte riparazione, oppure eterna dannazione! 


[Brano tratto da "Satana nel mondo" di Don Giuseppe Tomaselli; imprimatur: + Francesco Tortora, Vescovo-Prelato, S. Lucia del Mela 13 - 5 - 68].

Passione di Cristo

Diceva S. Agostino che vale più una sola lacrima sparsa meditando sulla Passione di Cristo, che un pellegrinaggio sino a Gerusalemme ed un anno di digiuno a pane ed acqua. Sì, il nostro amante Salvatore ha patito tanto affinché vi pensassimo, poiché pensandovi non è possibile non infiammarsi del divino amore. Gesù da pochi è amato, perché pochi sono quelli che considerano le pene che ha patito per noi; ma chi le considera spesso, non può vivere senza Gesù. Si sentirà talmente stringere dal suo amore che non gli sarà possibile resistere a non amare un Dio così innamorato che tanto ha patito per farsi amare. S. Francesco piangeva nel meditare le sofferenze di Gesù Cristo. Una volta mentre lacrimava gli venne chiesto che problema avesse, egli rispose che piangeva per i dolori e gli affronti dati al Signore e si dispiaceva nel vedere gli uomini ingrati che non l'amano e non lo pensano.

[Brano tratto da "Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo", di S. Alfonso Maria de Liguori, casa editrice "Fede & Cultura"].

Pensiero del giorno

Nell’assistere alla Santa Messa rinnova la tua fede e medita quale vittima s’immola per te alla divina giustizia per placarla e renderla propizia. Non allontanarti dall’altare senza versare lagrime di dolore e di amore per Gesù, crocefisso per la tua eterna salute.



(Pensiero di San Pio da Pietrelcina).

martedì 26 marzo 2024

Settimana Santa tradizionale a Vicenza


 

Amabilità e dolcezza nel confessare i penitenti

Ripubblico una vecchia e-mail di un lettore del blog.


Ciao D.,
            non sei tu che mi devi ringraziare per la piccola donazione che ti ho fatto. Al contrario sono io che devo ringraziarti per tutto il lavoro e il tempo che spendi nella tua opera di edificazione spirituale. Non ha prezzo ciò che stai facendo e, ne sono sicuro, il Signore te ne renderà gran merito. Sono di (...), padre di (...) che, purtroppo lentamente, si sta riavvicinando alla Fede dei nostri padri. I tuoi blog mi hanno aiutato nei momenti di scoraggiamento e intiepidimento nel cammino che conduce a Cristo.

Ho un grosso problema per il quale chiedo un tuo consiglio/aiuto (se possibile, naturalmente): non mi confesso dal momento in cui mi sono sposato (...). Vorrei di nuovo accostarmi a questo Sacramento, però vorrei trovare un confessore, diciamo così, all’antica; uno che ti sappia guidare durante la confessione e si prenda a cuore il bene della tua anima. Uno che agisca nel solco dei San Padre Pio o Don Dolindo Ruotolo (...). Capisci benissimo che non è facile di questi tempi trovare sacerdoti simili. Quelli delle chiese che frequento, anche se nella maggior parte bravissime persone, non mi sembra abbiano queste qualità. Conosci a (...) sacerdoti e/o istituzioni ai/alle quali possa rivolgermi con fiducia?

Ringraziandoti in anticipo e incoraggiandoti a continuare il grande lavoro che stai facendo, ti saluto cordialmente in Corde Matris.

(Lettera firmata)


Caro fratello in Cristo, 
                                     ho apprezzato molto la tua umiltà nel confidarmi che desideri riaccostarti al sacramento della Confessione dopo un lungo periodo. Gesù è felicissimo di riaccogliere a braccia aperte tutti coloro che tornano a Lui con cuore contrito.

Il mio consiglio è di rivolgerti ai sacerdoti (...), che oltre ad avere una buona preparazione dottrinale, sono pure caritatevoli e fraterni. Non sono né lassisti né rigoristi.

Al giorno d’oggi ci sono due tipi di sacerdoti che confessano male. I primi sono quelli di stampo modernista, i quali col loro lassismo inducono i penitenti a commettere colpe gravi. I secondi sono quei sacerdoti rigoristi, duri, “poco caritatevoli”, i quali col loro comportamento "poco cristiano" allontanano i penitenti dalla vita devota. I rigoristi sono coloro che dicono che siano peccaminose certe cose che in realtà non lo sono, oppure dicono che siano colpe gravi certe cose che in realtà sono colpe veniali (ad esempio maledire i morti secondo Sant'Alfonso è un peccato veniale, mentre per i rigoristi si tratta di una colpa grave). A volte i preti rigoristi sono fautori di penitenze troppo gravose, addirittura da compiersi per tutta la vita (Sant’Alfonso Maria de Liguori insegna che in questi casi, cioè quando una penitenza sacramentale è troppo gravosa per il penitente, è possibile farsela commutare da un confessore più benigno).

Ai tempi del grande Papa Pio XII venne pubblicato da A. Chanson un interessante manuale per confessori intitolato “Per meglio confessare” (Edizioni Paoline). Non si tratta di un manuale di Teologia Morale, ma di uno strumento che fornisce ai confessori una lunga serie di consigli e insegnamenti utili a confessare bene. Il dotto autore afferma che gli uomini sentono una sorta di repulsione per la confessione, poiché percepiscono, molto più rispetto alle donne, l’umiliazione che deriva dal confessare i propri peccati. Pertanto raccomanda vivamente ai confessori di trattare gli uomini con grande amabilità (con le donne invece ci vuole maggiore prudenza), di usare dolcezza in caso di eventuali rimproveri, e di comportarsi in maniera cordiale. Se non ci si comporta in modo amabile e cordiale, si corre il rischio di allontanare gli uomini dal sacramento della confessione, come purtroppo fanno certi preti arcigni, aspri, acidi e a volte persino scorbutici.

Tutti i confessori dovrebbero prendere come proprio modello San Leopoldo Mandic, che pur non essendo lassista, attirava enormi flussi di penitenti, i quali venivano accolti con tanta carità fraterna e dolcezza. Quando un penitente non era “disposto”, cioè non era pentito di qualche peccato mortale commesso oppure non voleva lasciare un'occasione prossima (non necessaria) di peccato mortale (ad esempio se un uomo sposato non voleva smettere di avere una relazione sentimentale con l’amante), invece di cacciarlo via con parole severe, come purtroppo avveniva spesso a quei tempi, (oggi invece i preti modernisti "assolvono" pure i penitenti palesemente indisposti, commettendo così entrambi un orribile sacrilegio), lui con tanta bontà e dolcezza riusciva a indurlo a pentirsi sinceramente delle proprie colpe per potergli concedere validamente l’assoluzione sacramentale. Sono stati rarissimi i penitenti a cui non ha dato l’assoluzione. In effetti, se il confessore con bonarietà e dolcezza aiuta il penitente a capire che peccando offendiamo Dio, che è infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa, e siamo stati causa dell’atroce Passione del Redentore Divino, è molto facile riuscire ad ottenere un sincero pentimento dei peccati commessi.

Anche Padre Felice Maria Cappello (1879-1962), degnissimo seguace di Sant'Ignazio di Loyola e ricercatissimo confessore morto in concetto di santità, voleva che i confessori non fossero mai severi, ma usassero tanta bontà coi penitenti. A tal proposito scrisse: "Nell'applicare i principii alle coscienze ci vuole tanta prudenza, tanto buon senso, tanta bontà. (...) Nei suoi pareri e decisioni non usi mai la severità. Il Signore non la vuole. Giusto sempre, severo mai. Dia sempre la soluzione che permetta alle anime di respirare. Non si stanchi d'insistere sulla confidenza. Si persuada che le anime hanno soprattutto bisogno di essere incoraggiate e di credere sempre più nell'amore di Dio, che è immenso".

Rinnovandoti la mia gratitudine per la donazione che mi hai inviato (è grazie a persone come te se posso dedicare tanto tempo ad aiutare i numerosi lettori dei miei blog), ti incoraggio a confidare nell'infinita misericordia di Dio (quella vera, non quella falsa contrabbandata dai modernisti/lassisti) e a dedicarti alla vita devota praticando un’intensa vita spirituale. Approfitto dell’occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti nei Cuori di Gesù e Maria.

Cordialiter

Pensiero del giorno

Altro punto importante da tener sempre presente nell’esame di coscienza è quello di sorvegliare e tener desta la tendenza verso la santità, il desiderio di far sempre quel che più piace a Dio, perché questa è la molla della vita spirituale, della generosità. 


[Scritto tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].

lunedì 25 marzo 2024

Gratitudine

Ripubblico un'e-mail che tempo fa ho inviato a un generoso sostenitore del blog.


Caro (...),
quando nel 2008 ho aperto il blog "Cordialiter" (sembra passato un secolo!) si respirava ancora l'atmosfera di entusiasmo per il motu proprio Summorum Pontificum che era ancora "fresco di stampa" (era stato promulgato l'anno prima). Sull'onda dell'entusiasmo nacquero tanti blog filo tradizionali, molti dei quali sono scomparsi dopo qualche tempo. Ti confesso che anche io ho pensato varie volte di "tagliare la corda", poiché gestire seriamente un blog assorbe un sacco di tempo (soprattutto per rispondere alla corrispondenza... sembro una calamita per persone che hanno problemi di vario genere, alle quali cerco di dare qualche parola di conforto onde evitare che possano sentirsi abbandonate da tutti e cadere in depressione... quante sono!). Non ti parlo poi di certi tradimenti che ho subito persino da persone che avevo beneficato, ti dico solo che fa male ricevere "pugnalate alle spalle" da parte di gente che consideravo amica.

Uno dei motivi per cui non ho abbandonato il blog è che tante persone mi hanno detto che si sentono edificare l'animo nel leggere i post che pubblico. Mi sentirei quasi un traditore se abbandonassi queste persone con cui ho un fraterno rapporto di amicizia. Se anche una sola di queste persone leggendo il blog facesse un pensiero d'affetto nei confronti del Redentore Divino, mi riterrei soddisfatto, poiché lo scopo principale del sito consiste nell'incoraggiare le anime ad amare Dio, fine ultimo della nostra esistenza. Ma se tutto ciò è possibile è anche grazie a persone come te (purtroppo, non molte) che continuano a sostenere il lavoro che c'è dietro ai vari blog (anche quello vocazionale assorbe un sacco di tempo, ma ha dato bei frutti). L'intramontabile Catechismo di San Pio X insegna che Dio è rimuneratore: castiga il male e premia il bene. Supplico la Santissima Trinità di ricompensarti per tutto ciò che hai fatto per me in questi anni (troppo grande sarebbe la mia ingratitudine se me ne dimenticassi). Desidero principalmente il tuo bene spirituale, il quale consiste nel conoscere, amare e servire il Signore, nella speranza di andare in Cielo ad amarlo per sempre, pertanto prego Iddio di donarti la "grazia delle grazie", ossia il dono della perseveranza finale.

Rinnovandoti la mia gratitudine, ti saluto cordialmente in Corde Matris.

Cordialiter

Pensiero del giorno

Circa la carità, mi studierò di rendermi veramente segnalato nel pratico esercizio di essa coll'essere sempre affabile, dolce, urbano, delicato, pieno di cortesia e di delicatezza con tutti e nelle singole circostanze.


[Proposito fatto durante gli esercizi spirituali del 1939 da Padre Felice Maria Cappello S. J. - 1879-1962]

domenica 24 marzo 2024

Canale Telegram "Cordialiter"

Cari amici,

informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.

Sursum corda!

Sant'Alfonso criticò il rilassamento degli istituti religiosi

Sant'Alfonso Maria de Liguori denunciò con franchezza il rilassamento di molti religiosi. Purtroppo questa piaga è ancora di grande attualità e sta facendo soffrire non pochi fedeli. Per agevolare la lettura del seguente scritto alfonsiano ho eseguito qualche breve taglio e alcuni piccoli ritocchi lessicali.


I religiosi sono la parte più eletta che Iddio ha fra gli uomini su questa terra per dilatar la sua gloria, e per vedersi amato da essi con amore più speciale e più puro di quello con cui viene amato da coloro che vivono in mezzo al mondo, applicati alle cure secolari. [...] E perciò ogni convento di religiosi che si trova sulla terra dovrebbe considerarsi come un'adunanza di uomini che, staccati da ogni pensiero terreno, non si occupano d'altro, che a vivere solo a Dio, sicché di loro possa egli gloriarsi e dire: Costoro son tutti miei, sono la delizia mia.

Ma, domando, può dire oggidì il Signore di tutti i religiosi che vivono: Questi sono la mia delizia? Oimè, piange la Chiesa, perché vede nei religiosi un comune rilassamento di spirito, unito ad una gran freddezza nel divino servizio! Non si nega, che vi sono i buoni fra tanti i quali vivono da veri religiosi, separati dagli attacchi mondani, e che attendono a farsi santi ed a portare anime a Dio. Vi sono questi, ch'io chiamo giudici, che un giorno serviranno per giudicare i loro compagni nella valle di Giosafat; ma questi buoni religiosi, questi giudici, quanti sono? [...] son troppo pochi, come si vede; e perciò piange la Chiesa con tutti coloro che amano la gloria divina.

Non conviene alla mia picciolezza parlare qui da censore e notare i difetti in cui al presente comunemente cadono i religiosi, per li quali poi invece di dare edificazione coi loro esempi, sono di ammirazione e di scandalo agli altri. Mi dirà alcuno: Ditemi, signor riformatore, quali sono questi difetti comuni? ed insegnateci che abbiamo noi a fare per esser buoni religiosi. No signore, io non pretendo di riformare il mondo, e perciò non voglio inoltrarmi a dichiarare i difetti particolari che oggidì son fatti usuali. Dico solamente a voi che così m'interrogate, che per essere un buon religioso voi ben lo sapete quel che si ha da fare; nel vostro noviziato ben foste istruito da' maestri sulla pratica delle virtù che avevate dipoi ad esercitare nella religione, cioè l'ubbidienza, il distacco dagli affetti terreni, l'amore alla povertà, l'annegazione di voi stesso, il desiderio di essere umiliato, e tutto l'altro che bisogna a viver da buon religioso. Ma perché nel tempo presente la tepidezza e il rilassamento si è fatto comune, e poco più si attende agli obblighi dello stato religioso, pertanto poco si attende all'emenda de' difetti.

[...] Per lo più i novizi che perseverano sino al fare i voti, vivono con fervore di spirito e danno edificazione; ma il male è che, dopo aver fatti i voti, applicandosi agli studi, subito cominciano ad intepidirsi, e trascurano di conservar lo spirito acquistato e di praticare i buoni propositi concepiti nel noviziato, in modo che da quel tempo, in vece di avanzarsi nelle virtù, di giorno in giorno van decadendo e si avanzano nei difetti. Indi quando poi son posti ad insegnare agli altri, cresce il rilassamento; mentre da allora in poi poco si attende a faticare per la gloria di Dio, ma per vantaggiare i propri interessi con passare a gradi maggiori di magistero, e così poi giungere a fare una vita meno soggetta e più comoda.

La religione con giusti fini costituisce i gradi, per cui debbono avanzarsi i religiosi, acciocch'essi maggiormente indi promuovano il bene delle anime con instruire gl'ignoranti ed infervorare i tepidi. Ma la disgrazia è che in molti religiosi il mezzo diventa fine: poiché col tempo non tanto si bada al bene della religione e dell'anime, quanto ai propri vantaggi temporali. Io ritorno a protestarmi che non pretendo di fare il riformatore, ma considero che da tali scalini si fomentano poi nelle comunità religiose tutte le ambizioni, e per conseguenza tutt'i decadimenti di spirito. Onde concludo che molto meglio sarebbe che i maestri, dopo aver compiuto il corso del loro magistero, restassero nello stesso umil grado, nel quale erano uscendo dal noviziato; perché così ognuno attenderebbe a far l'officio suo, non già per fini particolari, ma solo per adempire la divina volontà e per ubbidire a' suoi superiori. Ma perché poi dalla lettura si passa a ricevere maggiori comodi di stanza, di servitù e di preminenze; questa è la cagione perché pochi religiosi si avanzano nello spirito e nell'edificazione che dovrebbero dare agli altri. E quindi avviene che tutti i buoni piangono in vedere un rilassamento universale nelle religioni, come troppo oggidì è palese a tutti. Dov'è oggidì (comunemente parlando) nei religiosi lo spirito di ubbidienza, lo spirito di povertà, di mortificazione, di annegazione interna? Dov'è l'amore alla solitudine, alla vita nascosta, il desiderio di essere disprezzato, come han desiderato i santi? Queste sorte di virtù son divenute cose strane e pare che se ne sia perduto anche il nome.

Ma che rimedio vi sarebbe a questo male così grande e così universale? Che voglio dire? Il rimedio ha da venire dal cielo; e perciò dobbiamo noi pregare il Signore, ch'egli rimedi colla sua potenza e pietà; giacché, siccome il buono spirito dei religiosi si comunica ancora ai secolari, così all'incontro del loro rilassamento anche gli altri ne partecipano. Io per me stimo che questo raffreddamento delle religioni per la maggior parte dipende dalla mancanza e trascuratezza dell'orazione; e la mancanza dell'orazione dipende dalla mancanza del ritiro e raccoglimento. Troppo fa vedere l'esperienza, che quanto più taluni s'immergono a trattare cogli uomini, tanto meno desiderano di trattare con Dio; e quanto più essi trattano col mondo, tanto più Iddio da loro si ritira. Volentieri io parlerei (disse un giorno il Signore a s. Teresa) a molte anime; ma il mondo fa tanto strepito nel loro cuore che la mia voce non può sentirsi. Immersi pertanto molti religiosi negli affari di terra, poco pensano a stringersi con Dio. Vorrebbero levarsi dal fango della loro tepidezza e sciorsi dagli attacchi terreni in cui si trovano implicati; ma le passioni, da cui non si fanno forza a staccarsi, li tirano sempre al basso, e così perdono l'amore all'orazione.

Gli antichi monaci attendeano molto all'orazione, e perciò si faceano santi, e coll'edificazione che davano santificavano anche gli altri. Ma oggidì tutto manca perché è mancato lo spirito di orazione; e pertanto si manca all'umiltà, al distacco del mondo e all'amore a Dio; e mancando l'amore a Dio, mancano in conseguenza tutte le virtù.

Preghiamo dunque Gesù Cristo, il quale solamente può rimediare a tanto male, preghiamolo che infonda ai religiosi il suo santo amore e il desiderio di farsi santi; perché al presente par che i religiosi abbiano perduto anche il desiderio di farsi santi. Ognuno vede la necessità che vi sarebbe d'una riforma generale nei religiosi, nei preti e nei secolari, nel veder così dilatata da per tutto la corruzione dei costumi.


[Titolo originale: “Stimoli a' religiosi per avanzarsi nella perfezione del loro stato”. Brano tratto da: OPERE ASCETICHE, in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IV, pp. 444 - 447, Torino 1880].

Pensiero del giorno

Fratelli miei: in questa vita che ci resta, o poca o molta, il che non lo sappiamo [...] facciamoci santi ed amiamo Gesù Cristo assai, perché se lo merita.


(Sant'Alfonso Maria de Liguori)

sabato 23 marzo 2024

Non è obbligatorio confessare i peccati dubbi

Può capitare che un penitente dubiti che un certo atto commesso fosse peccato, oppure che fosse mortale o veniale (è obbligatorio confessare solo le colpe certamente mortali), oppure che sia stato già confessato in passato. Cosa fare in questi casi?

Ecco cosa afferma in proposito Padre Eriberto Jone (1885 - 1967), uno dei teologi moralisti più autorevoli del XX secolo: "Quando si dubita d'aver commesso un peccato o che si tratti di peccato grave o che sia già stato debitamente confessato, in pratica non v'è obbligo di confessarlo" (citazione tratta da "Compendio di Teologia Morale", casa editrice Marietti, traduzione dal tedesco a cura di Padre Ilarino da Milano, 1964).

Alle persone che soffrono di scrupoli i confessori dovrebbero proibire di confessare i peccati dubbi. Le persone che non soffrono di scrupoli e per tranquillità di coscienza vogliono confessare i peccati mortali dubbi (ad esempio perché non ricordano se hanno avuto piena avvertenza della gravità della materia oppure perché non sono sicure di aver dato il pieno consenso della volontà) devono specificare che si tratta di colpe dubbie.